Il chakra nello yoga: raffigurazione del corpo umano con sette chakra, dipinto nepalese del XVIII secolo.
Il suo significato nelle tradizioni religiose dell'India va a coprire due ambiti principali:
- Quello di un "cerchio" o di un "diagramma" mistico, nozione sovrapponibile a quello dello yantrao del maṇḍala;
- Quello inerente allo yogae alla medicina ayurvedica traendo origine dalle tradizioni tantriche, sia dell'induismo sia del buddhismo; nell'accezione più comune è usualmente reso anche con "centro", per indicare quegli elementi del corpo sottile nei quali è ritenuta risiedere latente l'energia divina.
Il chakra è anche uno degli attributi di Visnù: si tratta di un disco che egli usualmente stringe in una delle mani e rappresenta il potere divino. Variamente raffigurato, con raggi o fiamme che ne fuoriescono, è attributo anche di altre divinità, come Durgā e Skanda, per esempio. Il chakra di Viṣṇù, detto anche Sudarśana ("bello a vedersi"), è altresì oggetto di culto, al punto di essere spesso personificato col nome di Chakrapurusha. In ambito tantrico con chakra si intende anche il "circolo" di culto tantrico, l'insieme dei membri locali di una specifica tradizione. All'interno di questo chakra, i seguaci si pongono al di fuori delle regole sociali e di casta. Vi sono ammesse anche le donne, cosa invero non possibile presso i culti vedici- Alcune medicine alternative, per esempio la cristalloterapia, fanno riferimento alla nozione del chakra, sebbene non vi sia alcuna evidenza scientifica circa la loro esistenza.
“I chakra sono il dono divino, il Dio interiore, l’essenza di tutto ciò che siamo.” (Jacqueline van Gessel, Egiptian Healing)
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